Vi presentiamo una nuova rubrica, a cura del nostro geek Gavin Brown, che mette in luce le strategie di brand innovation e di approccio innovativo ai consumatori.
In questo numero due esempi di licensor che innovano il loro modello di business con elementi esterni per incrementare influenza e rilevanza.
La private label di Playboy
L’industria del licensing sta cambiando direzione. Oltre ad adattarsi allo spostamento verso attivazioni di breve, interstiziali, in stile pop-up, i licensor e titolari di brand provano nuove opportunità per parlare direttamente con i consumatori. Che stiano iniziando a dubitare che la raccolta di royalties costituisca la loro linea di business più redditizia?
Playboy ad esemprio ha lanciato Playboy White Label, la sua nuova piattaforma e-commerce con una linea di abbigliamento sviluppata per la prima volta in-house, con un aiuto per il lancio fornito dal marchio hype “anti-sociale”, Anti Social Social Club.
Solo una questione di mesi fa, Playboy si rivolgeva a licenziatari a cui fornire in licenza il proprio valore iconico tramite il logo e le immagini d’archivio. Ora i ruoli sembrano invertiti, alla ricerca di vendite e margini commerciali, dando al contempo un segnale tangibile del nuovo posizionamento culturale del marchio.
Liberty x Richard Quinn
Vera istituzione british che mixa department store con la vendita all’ingrosso di tessuti, con licenze basate sui disegni d’archivio, Liberty of London ha una lunga storia sia come produttore in proprio che fornitore conto terzi di creatività.
In un periodo in cui molti marchi storici di alto livello riscoprono i loro archivi mettendoli a disposizione per i gusti contemporanei, la collaborazione continuativa di Liberty con il designer emergente Richard Quinn, attraverso una collezione di trentaquattro accessori, è da segnalare come strategica e dal grande impatto.
Stampe sovrapposte, “big logo”, e sopratutto una presentazione all’avanguardia ricordano al mercato il continuo sforzo nella ricerca di rilevanza da parte di un’istituzione venerata.
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