Lo scorso gennaio avevamo riassunto per temi le tendenze della moda maschile per la prossima stagione invernale con un focus particolare sulle collabs e le property protagoniste delle sfilate nelle maggiori capitali della moda.
Sicuramente un argomento interessante per chi si occupa di licensing e brand innovation, scoprire come i brand dell’alta moda approcciano il tema delle collabs con mondi diversi come l’entertainment character o l’arte.

Anche per la prossima stagione estiva le ultime sfilate ci hanno riservato qualche interessante spunto di riflessione, per questo abbiamo cercato di riassumere per voi i principali temi e tendenze, con le collabs più interessanti.

Rispetto alle tendenze presentate per la prossima stagione invernale notiamo che non c’è stato un grande scostamento dai macro trend, ancora onnipresente il richiamo allo stile militare con stampe camouflage di ogni tipo, dai colori forti quasi fluo di Valentino allo stile tie-dye di Études.

Attenzione all’ambiente per diversi brand tra cui spiccano: Z Zegna, Stella McCartney e Youser con l’utilizzo di materiali riciclati o a basso impatto ambientale.

Ancora onnipresenti i richiami agli anni ’90 a più livelli, tra cui la collezione Versace ne è sicuramente emblema con capi che ripropongono alcuni elementi simbolo delle collezioni disegnate da Gianni Versace. Borchie, frange, pelle lucida e maculato, ma anche t-shirt e denim con stampe di vecchie pubblicità di Versace. La cultura rave e la musica techno in particolare, sono due elementi degli anni ’90 che ricorrono in diverse collezioni, dal tributo di Donatella Versace all’amico, da poco scomparso, Keith Flint dei Prodigy al techno folk di Marcelo Burlon.
Anche United Standard ha presentato una collezione ispirata alla techno e alla rave culture con capi sportwear realizzati con materiali ultra tecnici ed elementi fluo.

Per quello che che riguarda le collab, da sottolineare sicuramente i richiami all’entertainment con la curiosa presenza di un altro personaggio della letteratura gotica. Infatti, dopo le scorse collezioni uomo e donna di Prada ispirate a Frankenstein, ci troviamo difronte a ben due collezioni che fanno richiamo al romanzo di Bram Stoker, Dracula. Anticipato nelle sfilate resort 2020 dalla spooky couture di Jeremy Scott per Moschino e seguita poi dalla collezione total black di Undercover, con molteplici riferimenti al film tedesco degli anni venti Nosferatu il vampiro, il tema horror sembra tornato in gran voga.

Altre collaborazioni interessanti: Marcelo Burlon County of Milan con la pellicola Easy Rider, Dsquared2 e la sua collezione ispirata alle atmosfere orientali dei film di Bruce Lee, che grazie alla partnership con l’estate della star ha dato vita ad una serie di maglie con le stampe dei poster dei suoi film, mixate con capi che richiamano i neon di Hong Kong dell’epoca, maxi stampe floreali e tigrate, giacche e shorts da boxe e vestaglie da pugile. Sempre in tema di pellicole d’autore, Etro con Star Wars e Philipp Plein con la saga cult Mad Max. Sempre per Philipp Plein non possiamo poi citare la collezione dedicata ai Kiss.

Ultima nota, ma non di minore importanza, l’utilizzo sempre più presente da parte dei brand di alta moda delle collaborazioni con artisti più o meno di grido, per creare atmosfere, stampe e istallazioni che stupiscano il pubblico. Tra queste citiamo Iceberg e l’artista Peter Blake, che ha creato per il brand dei patchwork print seguendo l’idea del direttore creativo James Long di unire le radici italiane della maison con l’heritage eccentrico in stile punk di Londra. L’uomo di Valentino fa invece un viaggio immaginario sospeso in una dimensione new age e fantasy raccontata dalle grafiche realizzate da Roger Dean, l’artista che aveva disegnato tra le altre le cover dei dischi degli Yes. Ancora più interessante la collaborazione tra Virgil Abloh e Futura. Ancora la collezione di Edithmarcel in stile anni ’90 con chiari richiami alle stampe di Gary Hume e la rinnovata collaborazione tra Versace e l’artista Andy Dixon.

Per quanto riguarda la “Cartoon Couture” invece, almeno per quanto riguarda le sfilate della prossima estate, il trend sembra decisamente sotto tono.