Mentre in tutto il fashion system impazzano le settimane della moda, con corredo di sfilate ad effetto e presentazioni patinate, abbiamo avuto il piacere di parlare con Nicolas Loufrani, CEO di The Smiley Company, su un tema che appassiona entrambi: le collaborations in licenza. Condividiamo volentieri la conversazione con i nostri follower.

Brand Jam: Smiley ha un’esperienza decennale nelle collaborazioni con brand fashion, soprattutto quelle di lungo periodo, in la reciprocità tra i partner emerge chiaramente. A noi ad esempio piace la vostra partnership di lungo corso con Anya Hindmarch.

Nicolas Loufrani: Anya Hindmarch è una designer prima che un brand: dal lancio nel 2015 della sua iconica borsa in pitone “Have A Nice Day”, è nata una relazione tra i due marchi che oggi vede Smiley come un elemento centrale di tutte le sue collezioni. Oggi le collezioni Smiley x Hindmarch contano oltre 150 stili tra calzature, abbigliamento e accessori e generano fatturati superiori a 10 milioni di euro l’anno. Hindmarch ha anche un debole per le campagne di marketing retail globali con Smiley. Questa partnership definisce il punto di riferimento per ciò che i brand possono ottenere con Smiley.

B.J.: Quindi esiste una ricetta per fare in modo che le collaborazioni durino più di una singola stagione o una capsule?

N.L .: “I brand che scelgono Smiley capiscono che si può andare più in là della solita collaborazione stagionale. Il nostro approccio è di favorire relazioni a lungo termine e reciprocamente vantaggiose, che riflettano il DNA del marchio e i valori in cui crediamo, e l’autenticità e il successo di questo guidano il successo. Ci concentriamo sull’agilità e sull’allineamento creativo con i nostri partner, offrendo una vera consulenza che guida lo sviluppo di attivazioni in cui Smiley diventa indispensabile. Questo è sicuramente il caso delle nostre 5 collaborazioni in questa stagione: oltre a Anya Hindmarch, Ami Paris, Chinatown Market, Joshua Sanders e Moschino. Abbiamo anche una collezione celebrativa del 130° anniversario di Lee Jeans e lanceremo presto una linea di zaini con Eastpak. Anche se ci piacciono le capsule stagionali isolate, in realtà preferiamo che i brand cerchino di vedere il potenziale più ampio in una visione di più lungo termine più significativa insieme a noi.” 

B.J: E’ certo la posizione unica di Smiley ad attrarre alcuni dei marchi più desiderati del mondo, come Fendi, Gucci, Jean-Charles de Castalbajac, Lee Jeans, Moncler, Palladium, Stella McCartney e persino Supreme. Mentre ci è facile capire perché tanti sono attratti dal messaggio di felicità e positività di Smiley, ci affascinano le recenti collaborazioni di Smiley con Chinatown Market, lo “streetwear brand del momento”, perchè riescono ad unire il consenso di buyer, giornalisti e creativi allo stesso modo.

N.L.:Sì, è una partnership con un approccio esclusivo che definisco di “licensing a 3 vie”, che facilita sub-collaborazioni attraverso una gamma di prodotti specialistici con marchi leader del settore come Timex, Guess, Converse, Urbanears, The Hundreds, Stance Socks, Cole Haan e persino una promozione NBA con Puma. È davvero incredibile poter lavorare con elementi così diversi tra loro e vederli tutti creare la propria interpretazione unica di Smiley. Mi stimola molto poter lavorare con questi marchi, non solo perchè vendono agli opinion leader più cool, ma perché mi piace vedere Smiley su prodotti ad alta creatività, e questi sono quelli che indosso personalmente. Lavoriamo duramente per svilupparli, e abbiamo creato un portale Smiley dedicato alle nostre collaborazioni, li postiamo su Instagram e li selezioniamo sul nostro profilo Pinterest. Questa è l’immagine reale di Smiley, quella che vogliamo che il pubblico ricordi: un marchio creativo e positivo.”

B.J: Quali altri progetti Smiley ci puoi rivelare per i prossimi 12 mesi?

N.L: “Abbiamo appena lanciato il nostro ultimo grande progetto: Smiley Movement, una piattaforma globale senza fini di lucro che mira ad affrontare i grandi problemi della società, facendo convergere persone e organizzazioni con altri che hanno bisogno di soluzioni. Smiley Movement nasce come   matchmaker che mobilita buone idee e progetti sociali, accelerando gli investimenti sul sociale. Penso che oggi sia davvero importante per i brand fare la propria parte, e farlo in modo che consenta a tutti di cambiare positivamente. Le njuove generazioni di consumatori (millenials e Gen-Z) sono socialmente consapevoli e vengono influenzati positivamente da quei marchi con impatto positivo sul mondo: è questo è il modus operandi di Smiley Movement. Questo  costituisce anche un messaggio ai nostri partner, associandosi a Smiley, si alleano con un brand che ha un  forte impatto emotivo e questo può essere davvero positivo per l’immagine e la reputazione, in un ecosistema in cui il donare diventa la norma.

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