amazon

Qualcosa si muove nella lotta alla contraffazione online.

Dopo pochi mesi dall’azione legale di Alibaba contro un rivenditore di orologi Swarovski falsi su TaoBao, Amazon annuncia la creazione di un suo Brand Registry, servizio gratuito per la classificazione delle proprietà intellettuali e loghi creato per i rivenditori Amazon. E’ un progetto allo studio dal 2016, sotto il nome di Brand Central, e che nasce dalla crescente importanza assunta nel business. Amazon dai rivenditori terzi.

Peter Faricy , Vice President di Amazon Marketplace, sostiene infatti in un’intervista rilasciata a Reuter che i prodotti venduti da rivenditori terzi ha raggiunto nel 2016 il 50%, e 300 milioni di clienti permettono a 100.000 venditori di fatturare 100.000 dollari medi ciascuno. L’importanza strategica per Amazon non risiede solo nelle commissioni dai rivenditori, ma soprattutto nella vendita a questi dei servizi accessori e della pubblicità.

E se il registro permetterà ad Amazon di rimuovere rivenditori disonesti, il programma “Transparency” che offre la possibilità ai brand di inserire etichette con dati di tracciabilità e di controllo da parte del cliente finale.

Tra i problemi che Amazon deve risolvere rientra anche l’azione legale di 50 milioni di dollari che il rapper Darryl McDaniels, proprietario del suo brand Run DMC, le ha intentato a dicembre per avere venduto prodotti RunDMC non autorizzati.

Alibaba dal canto suo non si ferma alle azioni legali: contro i falsi lavorano sulla piattaforma di Jack Ma 2.000 persone e 5.000 volontari, con l’obiettivo di identificare la contraffazione. L’incrocio di dati con il controllo della coerenza tra immagini dei prodotti di marca e i prezzi (analizzati in serie storiche) è coadiuvato da algoritmi e intelligenza artificiale.

Faricy sostiene che gli sforzi contro i falsi sono in fase iniziale. “Non credo che questo sia il genere di problema in cui intravedere soluzioni definitive” dichiara a Reuters “Lo interpretiamo come un viaggio”.