Di stagione in stagione, i lifestyle brand continuano a supportare in modo crescente le cause sociali. Il sostegno riguarda sia l’ambiente e la sostenibilità, ma sempre più volentieri si rivolge all’emarginazione e alla discriminazione.

Il segnale che molti global brand hanno dato quest’anno in occasione del Pride Month di giugno è evidente: l’inclusione è un messaggio che avvicina la marca al consumatore non solo nei riguardi del core target– la comunità gay globale- ma per tutti.

L’ha capito persino la Walt Disney, generalmente molto cauta nello sposare cause sociali con risvolti politici, che quest’anno si è unita a Levi’s, H&M, Nike, Converse, con una linea Mickey Rainbow venduta in esclusiva su ShopDisney, con un 10% del ricavato a sostegno di GLSEN, organizzazione americana che assicura scolarità sicura e inclusiva a studenti gay.

Menzioni speciali vanno a ASOS, l’e-tailer britannico che ha lanciato una gamma speciale in partnership con la fondazione GLAAD, Stoli (che supporta la fondazione Harvey Milk) e Smirnoff, che interpretano la causa nel mondo delle bevande alcoliche, e la Coca Cola, che nell’Italia degli schiamazzi politici razzisti ha lanciato una limited edition Love in occasione della sfilata Pride di Milano.

Da vedere anche Alexander Wang con Trojan, e Shake Shack e Soda Stream.

Altre brillanti attivazioni in questa nostra galleria, e chi volesse un approfondimento (seppur con un punto di vista personale) può leggere questo articolo.