Non è facile trovare punti in comune tra partner così diversi – Van Gogh Museum, Magritte, Filip Pagowski (l’artista di “Red Heart with Eyes” utilizzato da Comme des Garçons), Disney, Mercedes, Matthew Williamson, Diesel, Mc Laren, Missoni, giusto per citarne alcuni.
Ma per il gruppo Samsonite tutte queste sono icone che hanno costituito il fil-rouge per le numerose collaborazioni proposte nelle ultime stagioni. Anche per appassionati delle collaborazioni come noi, si tratta di una strategia intrigante, che abbiamo avuto il piacere di approfondire parlandone con Edouard Wattel, Vice President Digital & E-commerce.
Brand Jam: Una prima domanda che scatena la nostra curiosità – cosa vi porta a sviluppare un numero così frequente e diversificato di partnership?
Edouard Wattel: Samsonite è un’azienda globale, con un portafoglio di marchi leader e complementari (Samsonite, Tumi, American Tourister, Lipault, Gregory) con grande visibilità e notorietà in tutto il mondo. Questo è il motivo principale per cui ricerchiamo una tale varietà di partnership da abbinare adeguatamente ciascuno dei nostri marchi. Per il gruppo Samsonite, le collaborations sono di grande aiuto per rimanere al centro dell’attenzione, creare interesse e coinvolgere nuovi consumatori, in modo sempre diverso, con nuove prospettive, nuove storie, che possano essere integrabili con le strategie di comunicazione di gruppo.
Brand Jam: Che relazione hanno le collaborazioni la tua responsabilità di gestione digital ed e-commerce?
Edouard Wattel: Le collaborazioni hanno molto successo online e sull’ E-commerce, perché richiedono un canale molto agile e reattivo, offrendo peraltro rischi limitati. Inoltre è un’opportunità per generare contenuti diversi e speciali che possono diffondersi rapidamente generando conversazioni, tipico modello su cui si basano i social media. Questo è il motivo per cui siamo cosí ansiosi di presentare in maniera sempre piú frequente limited edition e capsule collection, per animare i nostri calendari di merchandising digitale. Collezioni limitate, in numero di pezzi e disponibilità, a volte anche limitate a una sola regione, godono di una visiblità immediata sui social media e sui nostri siti Web tanto da creare quell’awareness che consente al nostro marchio di rimanere rilevante. Le “collabs” creano quindi un effetto che influenza positivamente il resto delle nostre attivitá.
Brand Jam: A volte collaborate direttamente sui contenuti con artisti, celebrità, designer, a volte invece firmate accordi di licensing. Con quale modello di partnership vi trovate più a vostro agio?
Edouard Wattel: Dobbiamo cercare di mantenere il processo più semplice possibile, essere rapidamente sul mercato. Il modo migliore per farlo, è di presentare una piccola capsule collection e valutarne la visibilità che genera, con reciproco vantaggio per le parti. Se funziona, e c’è terreno fertile, possiamo impegnarci in una licenza di lungo termine. Effettivamente per i licensor questo non è l’approccio classico ai contratti di licensing. Inoltre, essendo la comunicazione il nostro primo obiettivo, non è facile trovare un equilibrio con l’aspetto commerciale, che generalmente è l’approccio principale di qualsiasi licenziante.
Brand Jam: Come l’emergenza Covid sta cambiando le vostre strategie? Vedi le collaborazioni come uno strumento che favorisce la ripresa?
Edouard Wattel: Tutte le attività legate ai viaggi sono state in gravissima difficoltà, come potete immaginare, ma la nostra azienda è abbastanza forte da riprendersi rapidamente e stiamo registrando già alcuni trend molto incoraggianti. E’ vero che il nostro core business sono le valige, ma la nostra linea dedicata al tempo libero, alle borse per laptop o agli zaini è molto resiliente e continua a offrire una bella prospettiva di sviluppo. Stiamo già pianificando le collaborazioni per il 2022, con l’obiettivo di lanciare da 2 a 4 attivazioni all’anno e.. siamo aperti a nuovi candidati! Vogliamo anche aumentare il numero di collaborazioni con American Tourister, brand meno conosciuto in Europa ma molto consolidato a livello globale, in particolare in Asia, che è un mercato che sta dimostrando forte interesse verso le collaborazioni.
Brand Jam: Avremo quindi ancora molte occasioni per scrivere dei vostri brand nel prossimo futuro?
Edouard Wattel: Puoi sicuramente contarci!
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