Tra i cambiamenti degli stili di vita e abitudini di acquisto imposti dalla pandemia e che sembrano destinati a rimanere nella “nuova normalità”, abbiamo notato con interesse lo sviluppo del segmento “loungewear”. Obbligati a casa, i consumatori di tutto il mondo hanno scoperto valide alternative al pigiama, confinato al contesto notturno, o ai capi “athleisure”, troppo tecnici per venire indossati comodamente durante il giorno.

Business of Fashion riportava già a settembre 2020 la notizia del recupero delle perdite di fatturato domestico di American Eagle dovute alla chiusura in USA grazie alla sua linea di loungewear Aerie, tra le preferite per gli acquisti online.

Con lo stesso obiettivo un’azienda italiana come Sabor, player di riferimento nella produzione di abbigliamento per catene, dal fast fashion allo sporstwear di livello, e che dispone di un vasto assortimento di accordi di licensing, sta recentemente collaborando con alcuni pop brand di culto con una versione tutta personale di articoli loungewear.

La novità delle collezioni Sabor risiede principalmente nella connotazione “fun” e scanzonata. Oltre a versioni pop di Mickey, di cui è licenziataria storica, Sabor ha lanciato le sue prime linee loungewear in collaborazione con brand come Chupa Chups, Big Babol, Morositas, seguendo poi la narrativa pop di marchi come MTV e aggiungendo maxi t-shirt estive ispirate ai gelati Algida e Kellogg’s.

La proposta risulta così coerente, con un fil-rouge narrativo che valorizza la linea nella sua interezza. Distribuita nelle migliori strutture specializzate all’ingrosso, viene posizionata allo stesso livello di marchi come Jadea, top spender di categoria con forti investimenti pubblicitari e testimonial come Belén Rodriguez. Il modello improntato al licensing si rivela quindi oltre che vincente dal punto di vista comunicativo, esattamente come il mondo delle “collabs” in licenza insegna.

Secondo questa strategia, il modello di collaborazione con brand in licenza permetterà di spaziare agevolmente anche nel lungo periodo, costruendo nuovi filoni narrativi e permettendo a Sabor di seguire le tendenze delle “collaborations” mantenendo la freschezza della proposta.