Luca Boffi, professionista con una vocazione a metà strada tra fashion e design, ha appena lanciato LUCABOFFI All Round Design. Un progetto che parte dal design di alta qualità, modulabile e personalizzabile seguendo il proprio gusto in una logica “tailor made”, e che parte da subito con collezioni proprie e in licenza. Abbiamo chiesto a Luca Boffi di parlarcene.

B.J.: Come nasce il progetto LUCA BOFFI ALLA ROUND DESIGN?

L.B.: La filosofia del marchio Luca Boffi è presto sintetizzata: disegnare e vestire oggetti di uso quotidiano nel modo più unico e speciale possibile. Ho sempre pensato che fosse naturale dare alle persone l’opportunità di “crearsi addosso” un abito di cose vive, personali, “su misura”, un ecosistema di piccoli piaceri. Probabilmente a causa della mia doppia esperienza, nella moda e nel design.

B.J.: Perché la decisione di vendere solo on-line?

L.B.: Ritengo che  la distribuzione classica, almeno per il design, non ha futuro ed è in forte crisi, mentre la vendita di mobili on line rappresenta il 9% del fatturato globale e quindi con grande spazio di crescita negli anni a venire. Soprattutto ci dà la possibilità di sviluppare il business senza frontiere, e senza filtri commerciali, andando direttamente al pubblico.

B.J.: Il lancio del sito ha visto affiancate le collezioni LUCA BOFFI ad alcune licenze. Come è arrivata la decisione di partire subito con il licensing?

L.B.:  La scelta vincente: design e pop art! E’ questo che farà la vera differenza. Non proponiamo un divano, una poltrona, un complemento d’arredo ma la sintesi tra arte,arredamento e design. Le licenze sono state selezionate proprio secondo questa logica: Beatles, Willow e PopArt Studio di Ludmilla Radchenko.

B.J.:  Ci sono già in progetto nuove collaborazioni?

L. B.: Dopo gli accordi già presi,stiamo stringendo partnership molto importanti,ma per la cara e vecchia scaramanzia preferiamo non parlarne ancora…

B.J.:  Le collezione verranno presentate al Salone del Mobile?

L.B.: Insieme al mio socio Luca Bacci che si occupa dell’immagine e della comunicazione, riteniamo che il Salone del Mobile non sia l’evento più corretto per presentare la nostra collezione. Probabilmente siamo più vicini al design puro o comunque ad un espressione più culturale che non all’arredamento. Stiamo sponsorizzando un grosso evento di musica jazz al teatro sociale di Como (teatro costruito alla fine del 1800). Le interviste per la televisione ai musicisti saranno realizzate sul nostro divano Abbey Road,The Beatles Collection. Cerchiamo di ritagliarci la notorietà sul campo, e con attività destrutturate ma altrettanto forti.