Netflix, dopo anni di crescita del proprio core business, si trova oggi in possesso di un gran numero di Properties che dal punto di vista di merchandising costituirebbero un elevato potenziale, anche se a tutt’oggi sono poche quelle su cui si siano potuti costruire progetti g di sostanza.

Come i professionisti di licensing sanno, la difficoltà in questo business è connessa con il suo business model: per quanta influenza mediatica un progetto Netflix possa avere, l’effettiva durata in termini di “finestra di popolarità e top of mind” del pubblico, tende a limitarsi alla periodo di lancio. Stranger Things, forse la più “franchise” continuativa delle Properties Netflix continuativa, non fa eccezione.

In questo contesto, però, la Stranger Things Week, appena conclusa, pensata per mantenere continuità nell’attenzione dei fan, ha dimostrato una vitalità molto interessante proprio sotto l’aspetto del merchandising.

La Stranger Things Week, oltre a vivere di contenuti speciali sulla piattaforma, ha infatti preso forma in maniera decisamente impattante sullo store Netflix, coinvolgendo numerosi brand esterni, attivi anche nell’off-line. Per la Stranger Things Week lo store Netflix ha dedicato una speciale sezione, dove ogni giorno sono stati aggiunti nuovi prodotti, e sporattutto nuove “collaborations”, spaziando da cartoni per la pizza firmati “Surfer Boy” (brand presente nell’universo della serie), agli addobbi per l’albero di Natale, alle stampe, fino alle felpe Stranger Things x Balmain appena lanciate.

Tra i prodotti inclusi nello store online per gli Stranger Things Days, quella con Balmain è forse la collaborazione più di spicco, visto che il direttore creativo Olivier Rusteing si è scatenato nell’estetica pop anni Ottanta, ma altre non sono da meno. Come Vans, che invece attinge all’immaginario più horror della serie mischiandolo allo stile grafico tipico del brand, e Moon Boot che, volendo mantenere una buona portabilità, decide di giocare con il proprio leggendario logo sullo scarpone capovolgendolo, in pieno effetto “sottosopra” tipico della serie.

Dal punto di vista di mechandising, la Stranger Things Week ha quindi creato un’offerta varia, sia in profondità che in stile, rendendo difficile non rappresentare e accontentare tutti i fan. Una varietà evidente e che risulta coraggiosa anche nelle fasce di prezzo: nella stessa vetrina riescono infatti a coesistere mug da 15 dollari con felpe da 1.600 dollari.

Un test che sicuramente potrà essere replicato su altre Properties potenziali della piattaforma.