I fan Americani possono stare tranquilli: lo store totalmente dedicato a Michael Jordan che Nike ha appena aperto a Boston non è che il primo di una lunga, e sicuramente fortunata, serie.
Lo store è un palazzo di tre piani che possiamo definire un tempio non solo per i fan dei Chicago Bulls, ma per qualsiasi appassionato di basket. Un piano dedicato alla vendita, con animazione e personalizzazione con artisti pop art locali, un secondo attrezzato con campo da basket, che può venire utilizzato per allenamenti dagli studenti locali, ed un ultimo piano interamente dedicato alla customizzazione dei prodotti.
La strategia aggressiva di Nike sul marchio Jordan è facilmente comprensibile: Jordan non è mai stato così popolare, ed in termini di business è diventato una vera e propria miniera d’oro.
Le sneaker Jordan vendono oggi otto volte rispetto alle “signature” dell’attuale star LeBron James, secondo SportScanInfo. Nel mercato americano delle calzature da basket, Jordan copre il 50% del mercato, su una quota totale di Nike del 95,5% (il resto rimane tra Adidas con un 2,6%, Under Armour con l’1% e Reebok con lo 0,8%).
E non ci sono solo le scarpe: ad un totale di 2,6 miliardi di dollari di fatturato, il prodotto abbigliamento a marchio Jordan e il mercato non domestico aggiungono un altro miliardo di dollari. Secondo il Chicago Tribune l’obiettivo di Nike è il raddoppio di queste cifre entro il 2020 di qui la nascita del Jordan Brand Store, ed il suo sviluppo futuro in USA e Canada, con New York, Los Angeles e Toronto nel mirino.
Michael Jordan, da parte sua, ha fatturato più di 100 milioni di dollari nel 2014 secondo Forbes, superando qualsiasi atleta, in pensione o in attività, e superando in un anno solo persino la somma dei cachet incassati nei suoi quindici anni di attività sportiva.
Ecco una piccola galleria raccolta sul web
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