skate

“Non sono mica uno skater, faccio solo il figo”. L’ossessione del fashion system per lo street e la subcultura skate sta diventando eccessiva? Si tratta di una convergenza commerciale tra mercati diversi o di uno scontro tra culture?

Nulla è ancora ufficiale, ma sul profilo Instagram di Kris van Assche, direttore creativo di Christian Dior, sono apparsi 4 skateboard firmati Dior, uno dei quali riprende una grafica vista alle recenti sfilate uomo Dior Homme 2018. Il buzz è già partito, basta vedere i commenti su Hypebeast per avere un’idea del dibattito.

L’attrazione street di Kris Van Assche non è una novità, visto che qualche mese fa un suo post Instagram aveva già fatto discutere il mercato sulla possibile collaborazione, tanto remota quanto realmente possibile, tra Dior e Nike; a poche settimane dal lancio di Supreme x Louis Vuitton, peraltro.

Almeno per quanto abbiamo potuto constatare a Berlino, a Seek e Bright, le due piattaforme lifestyle specializzate in street e skateboard, i brand skate veri non sembrano considerare troppo seriamente la cosa. Da Santa Cruz  a Vans, da Element a Nixon, il lifestyle skate resta pervicamente fedele alla ricerca dell’autenticità. Anche se abbiamo notato qualche deriva, come la collaborazione Etnies con Michelin (da skateboard a mainstream?) o gli sforzi di Levi’s Skateboarding e di New Balance Numeric nel presentarsi ad una generazione di fanatici (che si porrà più di una domanda), per conquistare almeno dei newcomers.

Tutte discussioni sterili, comunque. Le due fazioni, i fashionisti e gli skater, schierati agli estremi di un asse che va dall’ostentazione del lusso finto-street all’autenticità, non convergeranno mai. E’ solo il lato estetico dello skate ad attirare il mondo del fashion.

Quindi se siete alla ricerca di ispirazioni, cliccate qui per vedere il reportage che abbiamo raccolto a Seek e Bright a Berlino.