Banner

Il mercato del gift, design e accessori per la casa non è mai stato a corto di varietà; la nostra visita all’edizione invernale di Maison & Objet ha evidenziato però una frammentazione mai vista prima

Intanto, una buona notizia per il settore: sempre più i consumatori arredano le proprie case con accessori, oggetti, tessuti, profumi e tante altre amenità. Ma con una proposta così articolata in tanti stili, di cui molti divergenti, è sicuramente molto più difficile oggi per i buyer del settore selezionare i top-seller e scommettere sui trend futuri rispetto a qualche stagione fa.

Poche le grandi idee viste in questa kermesse parigina che possano indicare una direzione; non sorprende neppure di trovare ormai così rari esempi di licensing classico, e la quasi assenza dei personaggi dei fumetti o di artisti mainstream in un contenitore così importante avrà sicuramente messo in allarme il mondo dei professionisti di licensing.

Di contro, collaborazioni e designer giocano ormai un ruolo molto più prominente, in particolare nella fascia alta e quella del lusso. Lalique ad esempio osa (con gran tempismo?) con l’artista Terry Rodgers e il suo jet-set messo a nudo, annoiato e isolato, ed emerge grazie al contrasto tra la sua reputazione femminile e la decadenza dei temi di Rodgers.

Come Lalique, le altre collaborazioni che saltano all’occhio sono quelle che fanno emergere brand come Seletti e Vista Alegre grazie all’uso di humour e controversia, o che semplicemente superano il minimalismo imperante. Jaime Hayon e Zaha Hadid sono i nomi visti con più frequenza, insieme a Christian Lacroix e Karim Rashid.

Nella fascia mainstream si notano denominatori comuni come “sostenibilità” e “slow”. E mentre l’estetica hipster si espande sempre più, forse con le sue espressioni più superficiali ma divertenti, l’innovazione vera e le branding stories rilevanti come quelle di Impossible e di essent’ial non sono così diffuse.

Visitate la nostra galleria per una visione più completa.