Ferrari torna vincente grazie (anche) ad una partnership sensazionale ed inedita con Richard Mille, che li vede uniti nell’aver realizzato l’orologio più sottile al mondo, con uno spessore di soli 1.75 millimetri.
Spodestando Bulgari, che nelle scorse settimane aveva precedentemente rotto il record presentando un modello da 1.80 millimetri, la casa del cavallino rampante rafforza il rapporto con il brand svizzero, già partner ufficiale della Scuderia Ferrari. Motivo per il quale vediamo sempre i loro esemplari – rigorosamente con cinturino rosso – addosso ai piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz, o come sticker sulla Ferrari F1-75, durante tutti i Gran Premi.
Una partnership estremamente innovativa, frutto di una profonda ricerca costata oltre 6.000 ore di lavoro , che ha permesso di sviluppare un orologio che rappresenta l’avanguardia nella ricerca di nuove soluzioni tecniche e di design. Disponibile in soli 150 pezzi e con un prezzo incredibile di 1,8 milioni di euro, il Richard Mille RM UP-01 incarna anche i valori condivisi dai due marchi, emblemi dell’eccellenza nella meccanica e chiari esempi di un know-how secolare.
“Per un progetto del genere, era necessario mettere da parte tutte le conoscenze accumulate in anni di pratica e ogni possibile standard di orologeria”, spiega Julien Boillat, Direttore Tecnico delle casse di Richard Mille. “È esattamente ciò che abbiamo fatto durante la nostra collaborazione con i laboratori di Audemars Piguet Le Locle. Eliminare quegli ultimi decimi di millimetro di spessore è stato un processo estremamente impegnativo e lungo”.
“Anche nel regno dell’ultrapiatto eravamo determinati a realizzare un orologio che soddisfacesse gli stessi requisiti di progetto e convalida di tutti gli altri nostri modelli. In questa ricerca della sottigliezza assoluta, dovevamo offrire un orologio che, lungi dall’essere un “concept watch”, fosse all’altezza del compito di assecondare la quotidianità di chi lo indossa, in qualsiasi circostanza”, spiega Salvador Arbona, Direttore Tecnico Movimenti di Richard Mille.
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